Introdurre un credito di imposta sulla spesa relativa all’acquisto di pneumatici ricostruiti: la richiesta di questa misura di fiscalità ambientale (utile a supportare la crescita della filiera della ricostruzione di pneumatici) è emersa nel corso del convegno “Non chiamatelo rifiuto! Sfide e nuove prospettive per l’economia circolare” organizzato da Airp (Associazione Italiana Ricostruttori Pneumatici), convegno che si è svolto il 25 settembre a Roma al MoMec (Montecitorio Meeting Centre) e a cui hanno partecipato esponenti delle Istituzioni ed esperti delle politiche ambientali e del settore dell’economia circolare.
Il convegno, moderato dalla giornalista Maria Leitner, è stato aperto dai saluti del Sottosegretario agli Affari Europei Laura Agea. “Mai come oggi – ha sottolineato – le sfide sui temi che riguardano l’economia circolare sono aperte e presenti nel dibattito europeo ed in seno alle istituzioni europee. Nel mio ruolo continuerò a creare ponti e legami tra l’Europa e l’Italia affinché si possano garantire i migliori risultati per la salvaguardia di un bene il cui valore non è quantificabile: l’ambiente”.
La Sen. Patty L’Abbate (Capogruppo M5S in 13° Commissione Ambiente) ha evidenziato che nel programma di governo è incluso il “Green New Deal”. “Occorre adottare misure che premino prassi socialmente responsabili da parte delle imprese e promuovano lo sviluppo tecnologico e le ricerche più innovative in modo da rendere più efficace la transizione ecologica e indirizzare l’intero sistema produttivo verso un’economia circolare”.
Anche il Sen. Andrea Ferrazzi (Capogruppo PD in 13° Commissione Ambiente) ha parlato dell’importanza di questa sfida rimarcando come il governo abbia messo al centro del proprio programma il tema dell’economia circolare. “Siamo interessati a recepire pienamente il nuovo pacchetto di direttive europee per i rifiuti e per l’economia circolare. Bisogna prendere atto di questa nuova direttiva che definisce criteri stringenti che stabiliscono a livello europeo gli elementi necessari e sufficienti per far sì che un rifiuto possa diventare una risorsa”.
Successivamente è intervenuto Franco D’Amore (Vicepresidente e Direttore Area Energia I-Com – Istituto per la Competitività), che ha sottolineato come il settore della ricostruzione di pneumatici rappresenti un mercato di nicchia estremamente interessante, perché è un classico esempio di come si può ripensare un prodotto in maniera intelligente e innovativa. “Il settore dei pneumatici ricostruiti in Italia – ha affermato – ha un know-how innovativo che va sempre più incentivato”.
Secondo l’On. Tommaso Foti (Componente FdI in VIII Commissione Ambiente) è particolarmente importante “cercare di far rispettare le norme che ci sono per poi migliorarle e portarle a sistema. Occorre che l’Europa, oltre a fare le direttive, faccia rispettare tali direttive ai Paesi membri”.
Paolo Passerini (Unità Gestione Strumenti di Difesa Commerciale Ministero dello Sviluppo Economico) ha illustrato l’attività svolta nel 2018 insieme ad Airp per l’adozione di dazi antidumping sulle importazioni di pneumatici nuovi e ricostruiti per autobus o autocarri provenienti dalla Cina. “Occorre muoversi – ha sottolineato – all’interno di un quadro normativo che combatta la concorrenza sleale sul mercato. I dazi sono una misura importante per tutelare la storia commerciale dell’Unione Europea”.
Nel suo intervento Marco Do (Direttore Comunicazione Italia Michelin) ha rimarcato poi che “occorre che il sistema industriale faccia la sua parte, ma anche che il legislatore introduca norme che consentano al sistema industriale di essere virtuoso, oltre a lavorare per una diffusione ancora maggiore di abitudini di consumo responsabili”.
La professoressa Silvia Serranti (Docente ordinario di Ingegneria delle Materie Prime presso la Sapienza Università di Roma) ha quindi fatto il punto sulla situazione attuale per ciò che riguarda l’estrazione mondiale di materie prime. “L’economia circolare – ha sottolineato la professoressa – è legata anche alla possibilità di trovare soluzioni alternative al reperimento delle materie prime che sono a rischio di approvvigionamento. A questo proposito il riciclo dei materiali è particolarmente importante perché consente di ridurre la necessità di estrarre materie prime in maniera tradizionale”.
È però necessario mettere in evidenza che già oggi nelle amministrazioni pubbliche sono presenti esempi virtuosi di economia circolare e di politiche di mobilità che vanno incontro alla necessità di ridurre l’impatto ambientale. A questo proposito Irene Priolo (Assessore Politiche per la Mobilità del Comune di Bologna – Coordinamento Assessori Mobilità sostenibile di ANCI) ha sottolineato che c’è l’effettiva possibilità di mettere in campo modelli vincenti. “Bologna, Milano, Torino e altre città, ad esempio, stanno conducendo battaglie difficilissime contro gli ossidi di azoto (Nox). Allo sforzo sostenuto nel settore della mobilità bisogna però affiancare un lavoro importante in tutti i segmenti del modello economico che può consentire di dare vita ad un nuovo piano industriale per questo Paese”.
Lo studio realizzato da'Airp in collaborazione con l'Istituto per la Competitività è disponibile al seguente link: